Lo sport di endurance ti fa alzare l’asticella della fatica, anche nel lavoro

Lo sport di endurance ti fa alzare l’asticella della fatica, anche nel lavoro

Sono molto legato a questo gilet rosso The North Face: il gilet da finisher della TDS, gara di trail running di 120 km e 7.200 metri di dislivello che fa parte dell’Ultra Trail Du Mont Blanc, il trail più famoso e importante del mondo. Non ho un bel ricordo di quella gara, o meglio, della mia prestazione, ma quello che mi sono portato a casa da Chamonix è un bagaglio di esperienza che mi aiuta ancora oggi.

Era l’agosto del 2013 ed ero uno tra i 5000 fortunati al mondo ad essere stato sorteggiato in una delle gare del UTMB. Avevo l’allenamento fisico per affrontare una gara del genere, ma non avevo ancora quell’esperienza mentale necessaria per gli ultra così lunghi. Sta di fatto che al 95° km, arrivato al check point di Les Contamines, il mio fisico e la mia testa mi hanno detto basta: non c’era più un goccio di energia nella mia riserva. Ero dolorante a piedi e ginocchia, anche se dopo 95 km e 5.800 metri di dislivello con passaggi oltre i 2600 metri di quota, ti fa un po’ male dappertutto, anche  ai peli delle braccia. Per me la gara era finita lì, non sarei mai arrivato al traguardo in 24 ore (che era il mio obbiettivo iniziale), non sapevo nemmeno se sarei arrivato al traguardo! Ho passato 20 minuti a decidere se ripartire o ritirarmi: sapevo che se avessi continuato sarebbe stata una sofferenza, ancora per ore; mancavano 25 km e oltre 1200 metri di dislivello. Però ero alla TDS, al cospetto del Monte Bianco, sapevo che il traguardo di Chamonix sarebbe stato meraviglioso, con tutta la gente ad applaudirti, e poi volevo questo gilet rosso, non volevo tornare a casa senza. Così decisi di ripartire, pensando a piccoli traguardi; 30 minuti, 2 km, 100 metri di dislivello. Ogni volta che raggiungevo un traguardo era come fare una spunta all’elenco mentale che mi ero fatto; questo mi aiutava ad andare avanti, a sentire meno la fatica, a cercare di raccimolare da qualche parte le forze per andare avanti.

E’ stata dura, devo ammetterlo, un vero calvario durato 8 ore (oltre alle 22 già trascorse); non avevo mai sofferto così tanto in tutta la mia vita, ma alla fine il traguardo l’ho raggiunto e sono tornato casa, con quel gilet rosso, il gilet da Finisher della TDS 2013!

Dopo questa gara è stato come se il mio fisico avesse alzato l’asticella della fatica e della sofferenza  che potevo sopportare a valori impensabili.

Ecco perchè sono affezionato a questo gilet rosso, perchè mi ricorda  quanto ho sofferto quella volta e mi fa sembrare tutto il resto più facile, non solo nello sport ma in tutti gli aspetti della vita, lavoro compreso.

Quando devo affrontare un problema, una nuova sfida o qualcosa che mi metterà a dura prova mi dico: “Ho fatto la TDS… che vuoi che sia il resto!”