Ho avuto l’onore e il piacere di incontrare Ernesto Colnago per una breve intervista a Desenzano del Garda in occasione del Colnago Cycling Festival.
Ovviamente conoscevo lo storico marchio italiano e conoscevo la fama ed il fascino che questo brand ed il suo fondatore hanno in tutto il mondo. Avevo sentito di storie che narravano lunghe attese in coda per avere un autografo, magari sulla bici, o semplicemente stringere la mano del Sig. Colnago, o meglio di Ernesto Colnago, come si chiama e come lo chiamano tutti.
Sì perchè Ernesto Colnago non è solo il fondatore dell’omonima azienda costruttrice di biciclette da corsa, è un brand lui stesso e, forse, il brand “Ernesto Colnago” è ancora più forte del brand “Colnago”.
In questo week end ho intervistato molte persone proveniente da tutto il mondo che sono venute apposta a Desenzano per la Granfondo Colnago. E ci sono venute con le loro Colnago che custodiscono e collezionano orgogliosamente o, magari, hanno comprato per l’occasione.
Sono rimasto sorpreso di come il nome di Ernesto Colnago generi una sorta di riverenza, ammirazione e quasi fanatismo in tantissimi appassionati al di fuori dell’Italia; Ernesto è visto come un mito, al pari di un grande campione o di una star di Holliwood.
Ernesto sabato pomeriggio era a disposizione dei fan per firmare autografi, in particolare sulle biciclette o sui cappellini o magliette marchiate Colnago; un signore però mi ha incuriosito più di tutti. Era straniero, ho scoperto più tardi che veniva da Praga, e portava con se un vecchio telaio Colnago in ferro che lo stesso Ernesto mi ha raccontato essere dell’epoca di Saronni, quindi 35-40 anni fa. La cosa curiosa è che questo telaio era immacolato, non era mai stato usato. Il padre di questo signore lo aveva acquistato per il solo piacere di possedere “un’opera” di Ernesto Colnago e, proprio come si fa con le opere d’arte, lo aveva appeso al muro come un quadro, senza mai usarlo se non per ammirarlo. E così il figlio, cogliendo l’opportunità del Colnago Cycling Festival, lo ha portato per farlo autografare dalla mano del suo costruttore.
In un’epoca dove i grandi numeri, la finanza e la globalizzazione dettano le regole del mondo economico, forse c’è ancora uno spiraglio…